Wasabi: cos’è, come si prepara e quali sono i suoi effetti benefici

wasabi

Da oggetto di mistero a ingrediente essenziale nei sempre più numerosi Sushi Restaurants, ecco la parabola di quella strana pasta verde fluorescente chiamata Wasabi.

C’è chi ne detesta anche il solo odore e chi, invece, non può farne a meno nell’accompagnare i deliziosi sushi rolls. Ma in quanti sanno davvero cos’è il wasabi? E in quanti saprebbero distinguere un vero wasabi da una sua imitazione, magari ottenuta da altre materie prime?

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La pasta verdastra e dal sapore decisamente piccante a noi nota col nome wasabi (山葵) è un derivato del rizoma della Wasabia japonica, con cui spesso si accompagna il pesce crudo, in particolare il sushi e il sashimi, e che altre volte si preferisce mischiare alla salsa di soia con cui viene poi intinto il pesce crudo. Tale rizoma viene tradizionalmente grattugiato con una particolare grattugia costituita da una tavoletta di legno con manico ricoperta di pelle di razza. Una volta essiccato, il prodotto si riduce inoltre in polvere e viene poi utilizzato per diversi tipi di preparazioni, tra cui appunto la nostra pasta colorata.

Al suo sapore piccante è dovuto il soprannome namida, ossia “lacrime”. C’è, però, da sottolineare che il piccante a cui ci si riferisce è diverso da quello tipico del peperoncino, il cui effetto agisce prevalentemente in bocca. Il wasabi, al contrario, stimola fortemente la mucosa nasale, arrivando a provocare fastidio o persino dolore se assunto in grosse quantità.

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Come anticipato, il wasabi (che è reperibile in commercio anche sotto forma di polvere), si presta a numerose imitazioni e falsificazioni, dato il suo elevato costo e la sua non facile reperibilità.

Ecco, anzi, alcuni link attraverso cui potrete ricevere direttamente a casa questo rarissimo prodotto:

S&B Salsa al Wasabi – 170 gr

S&B Wasabi Powder (30g) – Japanese Horseradish

S&B Wasabi in Tubetto – 43 gr

Clearspring Organic Wasabi Powder 25g

Wasabi In Polvere Regional Co. 50 GR

Spesso le paste che ci ritroviamo accanto alle porzioni di sushi in determinati ristoranti giapponesi (specie in quelli con le fasce di prezzo più basse), sono realizzate con una miriade di coloranti e polvere di rafano, che di norma viene aggiunto in modeste quantità al vero wasabi per riprodurne l’odore tipico del prodotto fresco, magari perso con l’essiccazione. Per dare l’idea della quantità di wasabi “contraffatto” in commercio, basti pensare che in Giappone si è pensato bene di denominare il vero wasabi col termine hon-wasabi (本山葵), che significa “wasabi originale”.

Non sono ancora del tutto chiari i suoi effetti benefici sull’organismo umano, ma pare che questa misteriosa pasta verde abbia una funzione antibatterica e digestiva, che ne spiegherebbe l’utilizzo in associazione al pesce crudo. Alcuni studi, in particolare uno realizzato da un gruppo di ricercatori della Facoltà di medicina dell’Università di Firenze, attestano che il consumo regolare di wasabi sarebbe persino in grado di alzare la soglia di percezione del dolore, grazie all’effetto del wasabi receptor (Trpa1).

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Riso per Sushi: quale scegliere e come prepararlo

sushi

 

Quella per il sushi è ormai diventata una vera e propria mania. Da pietanza esotica e ricercatissima, simbolo della gastronomia nipponica, il sushi costituisce attualmente una sorta di moda. E non esiste città in Italia che non abbia visto nascere un ristorante giapponese o, più spesso, un cinese camuffato in giapponese con la classica offerta All you can eat.

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La preparazione di un buon sushi non è certo cosa semplicissima e i problemi sorgono sin dall’inizio, con la non troppo facile reperibilità delle materie prime, a partire proprio dal particolare tipo riso che, nella molteplicità delle tipologie di sushi, rappresenta la sola costante.

Se facendo un giro per i supermercati non riuscite a trovare il Riso Gohan (il tipico riso giapponese a chicchi tondi e piccoli), non scoraggiatevi!
Internet vi offre un prezioso aiuto, senza che neppure vi scomodiate. Il prodotto originale vi arriva direttamente a casa…

Biyori Riso per Sushi – 1000 gr

Gallo – Riso per Sushi – 500 g

Okomesan Riso per Sushi – 1000 gr

… così come vi arrivano direttamente a casa (e spesso senza neppure spese di spedizione) altri preziosi strumenti, dal bollitore agli stampi per rotoli, passando per le varie formine e un originale Hangiri in legno. Ecco, di seguito, le migliori offerte:

AGPtek Bollitore per sushi set set riso rotolo cucina fai da te facile master rullo e coltello

Kit 10 pezzi di sushi Maker riso rullo Produzione Stampi, Bianco

Se poi siete dei veri amanti del fai-da-te, o se volete risparmiare ancor di più, la soluzione c’è ed è a portata di ogni tasca e di ogni supermercato.
Con dei piccoli accorgimenti e con una preparazione ad hoc, anche un comunissimo riso Ribe potrà infatti stare alla base del vostro sushi fai da te.

Ecco cosa vi occorre per una preparazione ottimale:
– Riso Ribe (500 g);
– Aqua (650 ml);
– Zucchero (30 g);
– Sale (12 g);
– Aceto di riso (75 ml), per esempio Kikkoman Condimento per Riso per Sushi – 300 ml

Il primo passo da compiere è l’eliminazione dell’amido presente nel riso, operazione che si esegue sciacquando e risciacquando più volte il riso, fino a quando l’acqua non appare limpida.
Fatto ciò, occorre far riposare (sempre immerso nell’acqua) il riso per circa 45 minuti. Passato questo lasso di tempo ed effettuata un’ultima risciacquata, bisogna inserire in una pentola i 500 grammi di riso assieme a 650 ml di acqua. Coperta la pentola con un coperchio, si passa quindi alla cottura: dapprima 10 minuti a fuoco medio e, poi, 10 minuti ancora a fuoco basso. Attenzione: non si deve mai togliere il coperchio durante la cottura!
Una volta spento il fuco, il riso va fatto riposare (sempre col coperchio sulla pentola) per circa 15 minuti.
In un pentolino va, invece, fatto scaldare il mix di zucchero, sale e aceto di riso nei quantitativi riportati sopra. Tale condimento va quindi versato sul riso che, una volta tolto il coperchio dalla pentola, va a riposare e a raffreddarsi in altro contenitore (meglio se in legno).
Il lavoro è ormai compiuto. Ora non resta che aspettare che il riso si raffreddi del tutto, magari posizionando uno straccio umido sul contenitore, in modo che non diventi troppo secco.

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Il nostro ingrediente base è finalmente pronto per essere disposto sulle alghe assieme a ciò che si preferisce (salmone, tonno, avocado, cetriolo) per dar vita a un sushi degno dei migliori ristoranti nipponici.